Wit Matrix live all’Estate in Fortezza Santa Barbara 2019

La band tributo dei Pink Floyd ripercorre i successi e le atmosfere dello storico gruppo rock

E’ vero, i Pink Floyd non esistono più. O almeno, attualmente la band che ha composto album come Animal, Atom Heart Mother, The Dark Side of The Moon, Ummagumma, Wish You Were Here, The Wall, non esiste più come band in sé (hanno composto Endless River nel 2014, ma sembrava una sorta di meteora nella loro continuità storica dopo la separazione). I due pilastri dello storico gruppo sono David Gilmour (che ormai lavora da anni come solista) e Roger Waters (che proprio l’anno scorso ha riportato il leggendario The Wall live in tour per il mondo) e, come sappiamo, è difficile che passino per tutte le città del globo. E se qualcuno vi dicesse che i Pink Floyd sono passati per la Fortezza Santa Barbara di Pistoia? Sì, potreste non crederci, e in parte avreste ragione, poiché parliamo dei Wit Matrix, la band tributo dei Pink Floyd che hanno il compito di riportare in vita il gruppo degli anni ’70 come se fosse ancora qui con noi, compatto come sempre, con un organico piuttosto ampio e con talento di tutto rispetto. Di fatto la Fortezza di Pistoia è diventata lo scenario per un vero e proprio spettacolo di suoni e luci. La band, ripercorrendo tutti i più grandi successi della band iconica, hanno restituito con fedeltà tutto il sound e l’immaginario psichedelico di quei brani (con tanto di citazione raffinata con un maiale gonfiabile che svettava su uno dei torrioni all’interno della corte – in riferimento al disco Animals). Il report fotografico ha ritratto con grande cura sia le fasi di preparazione che i momenti topici dell’intero concerto costituito da un repertorio di numerosi successi, i più significativi.
Nostalgia dei tempi passati? Può darsi, ma dovremmo farci anche una domanda: se uno avesse voglia dei Pink Floyd e i Pink Floyd non esistessero? Un appuntamento doveroso per tutti gli amanti del genere e per i fan di una band che ha fatto la storia del rock.

Riccardo Gorone

Servizio fotografico di Sandro Nerucci

 

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