Vendemmia 2018 in Toscana

Si preannuncia un raccolto di qualità e produzione in aumento

Pochi giorni all’avvio della vendemmia 2018 in Toscana, si stima una produzione in aumento del 15% circa e una maggiore occupazione grazie al ritorno dei voucher.

Coldiretti stima una produzione complessivamente in aumento tra il 10% e il 20% rispetto alla vendemmia dello scorso anno che ha subito condizioni metereologiche avverse caratterizzate da una grave siccità, il raccolto 2018 vede quindi una crescita di circa 6/7 milioni di ettolitri rispetto alla precedente.
La vendemmia 2018 grazie a piogge frequenti che hanno bagnato i terreni coltivati tra la primavera e l’inizio dell’estate, è stata posticipata di circa una settimana rispetto al 2017. Tuttavia è ancora prematuro stimare con esattezza l’andamento del raccolto, dice Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana:
 Le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità, anche se l’andamento della vendemmia dipenderà molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre. Si parte tradizionalmente a fine agosto con le uve bianche di pinot e chardonnay in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone come Sangiovese e Montepulciano.
Da quest’anno nel settore dell’agricoltura tornano i voucher, strumenti efficaci per assicurare il lavoro occasionale di alcune categorie tra cui disoccupati, pensionati, studenti. Basta osservare i dati del 2016 per capire quanto questo metodo di regolamentazione lavorativa sia stato di fondamentale aiuto per l’industria vitivinicola. Si parla infatti di143.392 voucher in totale, per la maggioranza nelle province toscane a vocazione vitivinicola ed olivicola, con la capofila Siena con 42.447 voucher venduti, pari al 29%, seguita da Firenze con 30.089 voucher, pari al 20%, Arezzo con 18.555 voucher, pari al 12%.
Positivo in questo senso il commento di Marcelli sulla reintroduzione dei voucher:
  Con il loro ritorno in agricoltura si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori e si assicura al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestività, necessaria ad una attività condizionata dall’andamento stagionale. Del totale dei voucher utilizzati in Toscana che ricordo nel 2016 sono stati 10.400.000, solo l’1,3% è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso impiegati esclusivamente in attività stagionali come la raccolta delle uve e delle olive.
Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana, auspica tempestività nell’adeguamento della procedura Inps al fine di rendere immediatamente disponibili le novità introdotte dai voucher, evitando che la burocrazia rallenti o addirittura blocchi le iniziative intraprese da Governo e Parlamento. In più De Concilio identifica l’uso dei voucher come una strategia positiva al fine di incrementare il lavoro agricolo, portando ad esempio l’esperienza toscana del 2016, ultimo anno di utilizzo dei voucher, in cui gli operari agricoli sono cresciuti del 5% raggiungendo la soglia delle 57.000 unità.
I voucher tornano in agricoltura – precisa De Concilio – con principi che li ancorano saldamente alla remunerazione del lavoro stagionale di disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti under 25 che non siano stati operai agricoli l’anno precedente. Possono utilizzare i voucher le imprese agricole con non più di 5 dipendenti e per un massimo di 10 giorni. Ogni lavoratore può riscuotere al massimo 5000 euro l’anno e 2500 euro dallo stesso datore di lavoro. Con il ritorno dei voucher si assicura al settore vitivinicolo, cosi strategico per la Toscana, uno strumento che semplifichi in modo agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di tutela dei lavoratori ed integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui se ne sente particolare bisogno.
A differenza degli anni passati i voucher per gli operai agricoli non sono più acquistabili in tabaccheria, ma bensì attivabili solo dal sito Inps e commisurati alla retribuzione oraria delle prestazioni stabilite dal CCNL di categoria.

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