Unione Europea verso la chiusura della sede di Strasburgo. Risparmio di 200 milioni di euro all’anno

STRASBURGO (Francia) – 415 a 209. È il risultato ottenuto durante la seduta plenaria da un emendamento presentato dall’europarlamentare indipendente Claudio Morganti. Nulla di strano se non fosse che, grazie a questo emendamento, l’Unione Europea è chiamata alla chiusura della sede di Strasburgo del Parlamento Europeo, unificando la propria sede a Bruxelles. «Strasburgo – spiega un soddisfatto onorevole Morganti – ci costa 200 milioni di euro all’anno, per non parlare, poi, della compravendita e dell’affitto di vari immobili tra Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, per cui si spendono cifre da capogiro, che non sono più sostenibili dai contribuenti europei e che si eliminerebbero se ci fosse una sola sede».

Eppure, pochi mesi fa, la commissione Bilancio, di cui Morganti fa parte, aveva bocciato l’emendamento, ma il giovane europarlamentare originario di Vaiano, in Provincia di Prato, non si era dato per vinto e l’ha ripresentato, raggiungendo un traguardo importantissimo. Adesso, comunque, la palla passa agli Stati membri che, Francia permettendo, non dovrebbero andare contro i dettami del Parlamento Europeo.

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