Ultraottantenni nel mirino di “predatori seriali”, la Polizia di Stato sgomina un’intera banda a Firenze

I truffatori si presentavano alle porte spacciandosi per consulenti sull’energia proponendo risparmi sulle bollette dell’energia 

Questa mattina la Polizia di Stato ha eseguito una serie di misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Firenze nei confronti di 6 uomini  tra i 20 e i 39 anni che si presentavano alle porte degli anziani come addetti di una nota azienda fornitrice di energia; poi, durante la sottoscrizione dell’offerta mettevano a segno i loro colpi ai danni degli anziani ultraottantenni.
I sei uomo fermati, di nazionalità italiana, rumena e albanese sono stati ritenuti responsabili delle attività criminose in modi diversi e sono quindi state applicate misure restrittive diverse tra di loro: 3 risultano destinatari di provvedimento di custodia cautelare in carcere, 2 di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari ed 1 di obbligo di dimora. Le vittime accertate della banda sono al momento cinque con una vittima ignota in fase di identificazione. Una delle vittime è stata identificata in una signora 83enne disabile.
Tre uomini, sorpresi subito dopo un furto messo a segno nell’appartamento di una 92enne – al quale avrebbe partecipato anche un cittadino rumeno di 17 anni – erano stati arrestati in flagranza di reato appena il mese scorso, dagli uomini della Sezione Reati Contro il Patrimonio della Questura fiorentina. I malviventi hanno quindi continuato la attività criminose anche a seguito del primo fermo della Polizia. Il primo di questa lunga serie di episodi criminali finora accertati è avvenuto lo scorso 6 febbraio: vittima un 80enne fiorentino.
In uno caso dei cinque accertati la truffa è sfociata nella vera e propria rapina con violenza nei confronti di un anziano al quale hanno strappato bracciale e catenina d’oro all’anziano, facendogli sbattere la testa per terra. Gli investigatori, che hanno inizialmente concentrato la loro attenzione sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza delle zone ove abitano le vittime e sui luoghi dove potenzialmente i ladri avrebbero potuto liberarsi del bottino rivendendolo velocemente, son arrivati all’identità dei malviventi grazie alle indagini presso un “compro oro” di Firenze i cui registri, regolarmente compilati e riportanti l’intera transazione relativa alla refurtiva, hanno permesso di far emergere i primi nomi.
Gli incroci tra i nomi ravvisati nei registri del negozio di compravendita dell’oro ed attività di appostamento e pedinamento, congiunti con l’analisi delle celle telefoniche hanno permesso di arrivare ad individuare gli altri soggetti ritenuti coinvolti, a vario titolo, in questa lunga serie di reati, consumati ai danni di persone indifese. I reati contestati nell’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Firenze vanno dalla rapina ad una serie di furti in appartamento, aggravati dalla minorata difesa delle vittime in relazione alla loro età.

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