TOSCANA – Rallenta export primo trimestre 2013

FIRENZE – Le vendite all’estero della Toscana a prezzi correnti registrano, nel primo trimestre 2013, il segno meno (-0,6%), un risultato in linea con l’andamento nazionale (-0,7%). Su tale riduzione ha avuto un ruolo determinante la brusca contrazione dei valori nelle vendite di metalli preziosi (-28%), legati a fattori di natura prevalentemente finanziaria. Al netto di tali fattori, l’export regionale sarebbe in realtà ancora in crescita (+5,6%), seppure in deciso rallentamento rispetto all’ultimo trimestre 2012 (+9,2%).

Tra i settori che maggiormente hanno contribuito all’incremento registrato nel I trimestre, la forte crescita (+51,7%) nei valori delle esportazioni di motori, turbine, generatori elettrici di elevatissimo valore medio unitario, il buon andamento di gioielleria e oreficeria (+14,7% nonostante la frenata nei prezzi dell’oro), chimica (+16,3%), concia e pelletteria (+6,3%), agroalimentare (+7,2%).

La nota di aggiornamento sul commercio estero della Toscana nel I trimestre anno 2013, elaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, fotografa crescenti difficoltà delle esportazioni sul mercato europeo (UE-27, -0,4%) ed una crescita della domanda estera concentrata esclusivamente nei paesi Extra UE (+10,9% sempre al netto dei metalli preziosi).

“I dati sul commercio estero per il primo trimestre 2013 – sottolinea Vasco Galgani, Presidente di Unioncamere Toscana – ancora una volta ci confermano il ruolo determinante giocato dai paesi extra-Ue, in particolare il mondo arabo e il lontano Oriente, a fronte di una situazione di oggettiva difficoltà del mercato Ue. Cuoio, pelletteria e prodotti di oreficeria, lapideo, apparecchiature elettriche ed elettroniche, chimica trainano la crescita delle esportazioni regionali in direzione dell’Oriente. Fondamentale in questo momento non perdere di vista gli obiettivi di rafforzamento della proiezione internazionale delle nostre imprese, con particolare riferimento a quelle di piccola dimensione. Pur rappresentando ancora un nucleo ridotto rispetto al complesso delle imprese esportatrici, una volta superate le “barriere all’ingresso” sui mercati internazionali queste realizzano performance non molto distanti da quelle di medie e grandi dimensioni. Da qui l’importanza del credito a sostegno degli investimenti produttivi e commerciali e di servizi avanzati che favoriscano l’apertura internazionale delle nostre imprese”.

GLI ANDAMENTI SETTORIALI – L’andamento stagnante delle esportazioni di prodotti intermedi (-0,1% al netto dei metalli preziosi) è determinato dalla forte caduta dei tessili (-12% filati, -10% tessuti), del legno (-25,2%), dell’estrattivo (-24,3%), a cui si contrappongono la crescita di carta (+7,8%), chimica (+16,5%) e minerali non metalliferi (+9,8%), in particolare lapideo (+16,5%).

Sostanziale stagnazione (-0,2%) anche per i beni strumentali, se si esclude il peso che le commesse pluriennali per motori, turbine, generatori elettrici riferibili ad una grande impresa del territorio esercitano sul tasso di crescita regionale (ben 3,5 p.p.); andamenti non brillanti si osservano infatti per automotive (-17,8%), cantieristica (-11,4%), meccanica strumentale (-3,5%), a fronte di una ripresa per prodotti in metallo ed apparecchiature elettroniche e per le telecomunicazioni.

In crescita le vendite di beni di consumo non durevoli nonostante le flessioni di farmaceutica (-2,6%) e prodotti tessili (-5%), grazie alle vendite di prodotti agroalimentari (+7,2%) e alle performances del sistema moda, con una crescita generalizzata nei diversi comparti (+6,3% concia e pelletteria, +4,9% calzature, +2,8% abbigliamento).

Positive le vendite di beni di consumo durevole grazie a oreficeria ed elettronica di consumo, mentre rimangono in terreno negativo le esportazioni di cicli e motocicli (-8,8%).

oro MERCATI E AREE DI SBOCCO – L’andamento delle esportazioni toscane sui mercati europei, al netto dell’”effetto metalli preziosi” (+0,8%), registra un arretramento nell’area UE-27 (-0,4%) e una crescita nei paesi non UE (+5,9%). In terreno decisamente negativo le vendite in Francia (-6,6%) e Spagna (-3,9%), mentre Germania e Regno Unito continuano a crescere grazie al contributo della meccanica (macchine di impiego generale): incrementi si registrano comunque sul mercato tedesco per farmaceutica, agroalimentare e sistema moda. Tra i paesi europei extra-Ue è determinante il contributo alla crescita di Turchia (+18,8%) e Federazione Russa (+22%).

Tra i mercati extra-europei pesa il calo del continente americano e in particolare degli Stati Uniti (-5,1%), dove comunque si osservano andamenti positivi per il sistema moda. Eccezionale la crescita delle vendite dirette in Canada (+32,9%), ma con un contributo alla crescita complessiva ancora poco rilevante. Nell’area centro-meridionale, buona la crescita del Messico ma in forte arretramento il Brasile. Il maggior contributo alla crescita dell’export arriva dunque dai paesi asiatici: bene Arabia Saudita (+53,6%), Quatar (+41,4%) ed Emirati Arabi Uniti (+9%) e, tra gli altri paesi asiatici, Cina (+19,4%) e Giappone (+14,1%). Ancora in crescita l’Africa settentrionale (+39,3%), in particolare l’Algeria (+51,3%).

LE DINAMICHE TERRITORIALI – La nota dell’ufficio studi di Unioncamere fotografa una Toscana a due velocità. Cinque territori su dieci registrano una crescita, mentre l’altra metà evidenzia perduranti difficoltà sui mercati internazionali. Se Firenze e Massa Carrara devono parte della propria straordinaria crescita al contributo delle commesse di una grande impresa della meccanica, Arezzo si distingue per una crescita sostenuta dalle specializzazioni locali (oreficeria, in primis). Lucca torna in terreno positivo grazie a cartario, calzature e lapideo, seguita da Pisa. Fortemente negativo – al contrario – l’andamento degli altri territori, con particolare riferimento a Livorno e a Prato, in quest’ultimo caso in conseguenza di un vero e proprio crollo nelle vendite di tessuti, filati e abbigliamento.

MONDO ARABO E ORIENTE DETERMINANTI
I dati sull’export toscano nel primo trimestre 2013 “confermano il ruolo determinante giocato dai paesi extra-Ue, in particolare il mondo arabo e il lontano Oriente”. Lo ha dichiarato Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana, secondo cui è “fondamentale in questo momento non perdere di vista gli obiettivi di rafforzamento della proiezione internazionale delle nostre imprese, con particolare riferimento a quelle di piccola dimensione”.

Secondo Galgani infatti le Pmi, “pur rappresentando ancora un nucleo ridotto rispetto al complesso delle imprese esportatrici, una volta superate le ‘barriere all’ingressò sui mercati internazionali realizzano performance non molto distanti da quelle di medie e grandi dimensioni. Da qui l’importanza del credito a sostegno degli investimenti produttivi e commerciali e di servizi avanzati che favoriscano l’apertura internazionale delle nostre imprese”. Fra i paesi europei extra-Ue cresce l’export toscano in Turchia (+18,8%) e Russia, mentre fra i mercati extra-europei, a fronte del calo degli Usa (-5,1%), crescono con forza i flussi verso Arabia Saudita (+53,6%), Quatar (+41,4%), Emirati Arabi Uniti (+9%), Cina (+19,4%) e Giappone (+14,1%). Ancora in crescita l’Africa settentrionale (+39,3%), in particolare l’Algeria (+51,3%). Fra i paesi Ue sono significative le flessioni dell’export verso Francia (-6,6%) e Spagna (-3,9%).

Fonte: Unioncamere Toscana

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio