TERREMOTO 2013 – Corte dei Conti blocca fondi per Garfagnana e Lunigiana

ROMA – Neanche un soldo dal Governo per le famiglie della Garfagnana e della Lunigiana danneggiate dal terremoto del luglio 2013. A diffondere la cattiva notizia è il presidente della Regione, che annuncia anche che organizzerà a sue spese due pullman per portare a Roma i terremotati a protestare per questa beffa.

Ancora oggi sono 318 i nuclei familiari evacuati a spese dello Stato, e 234 le prime case danneggiate. La legge di stabilità 2014 aveva previsto, per questo, un finanziamento di 5 milioni. Non solo ad oggi non è arrivato neppure un euro ma il presidente è stato informato che la Corte dei Conti ha stoppato il finanziamento, sostenendo che la destinazione dei fondi non era sufficientemente chiara. Questa volta dunque, non manca di sottolineare il presidente, la colpa non è della politica, né dei parlamentari, né del prefetto Gabrielli che ha fatto di tutto per liquidare quelle risorse, ma di una burocrazia che, sostiene, fa più danni del patto di stabilità, che blocca la spesa, insensibile ai drammi del Paese e alla sofferenza delle persone.

Purtroppo affinché il Parlamento possa modificare quella normativa serviranno ancora mesi, mesi e mesi di tempo. Una situazione non più giustificabile e non più tollerabile. Tanto che il presidente ha deciso di finanziare di tasca propria la protesta e ha invitato i sindaci e parlamentari delle due zone ad affiancarlo in questa iniziativa. L’obiettivo è quello di protestare davanti al ministero delle Finanze, portando a Roma le persone in carne ed ossa, con le foto delle loro case danneggiate, così si potranno vedere e conoscere direttamente i destinatari di questi scarsi, insufficienti e tardivi contributi.

Lo Stato ha stanziato 5 milioni. Ovviamente non sono sufficienti e la Regione, promette il presidente, farà la sua parte, mettendo anche se non le compete la parte mancante. Il progetto per la ricostruzione prevede un intervento di 21 milioni (16 sul fondo per l’emergenza e 5 dalla legge di stabilità 2014), di cui 9 destinati appunto alla messa in sicurezza delle case danneggiate. Era un impegno preso, deciso da governo e Parlamento, e servono per consentire a quelle famiglie di tornare nelle loro case ristrutturate. Un’ultima considerazione del presidente riguarda proprio i conteggi: nella valutazione dei danni i costi stimati in Lunigiana e Garfagnana sono inferiori del 20-30% a quelli dichiarati per il terremoto dell’Aquila del 2009.

fonte: Regione Toscana

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio