SIENA – Cna e Confartigianato sulla tassa sui rifiuti e sui servizi comunali: ‘la Tares uccide le imprese’

Il gestore senese ha fatto verifiche e accertamenti poco tempestivi e con modalità discutibili.

Nel contesto di crisi che grava sulle imprese suona quasi come una beffa il fatto che le stesse saranno gravate anche della Tares e cioè una nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia. Si tratterà di una ulteriore stangata visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014. Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia.

Un ultimo provvedimento del Governo dei giorni scorsi, modificando quanto già precedentemente deciso, ha stabilito che saranno i Comuni a determinare il numero e la scadenza delle rate: ma questo non cambia il costo finale a carico del contribuente che resta invariato. Le azienda non sono in grado di sostenere ulteriori costi e le associazioni sono a chiedere che per quanto sia possibile i Comuni possano mitigare i costi aggiuntivi della Tares.

Le associazioni auspicano che, in tal senso, con le amministrazioni comunali si apra una fase concertativa in relazione all’approvazione del regolamento attuativo, alle determinazioni di costi e tariffe nonché per la determinazione del numero e scadenza delle rate ma, ad oggi, non hanno ricevuto alcuna comunicazione in tal senso dagli enti preposti. Inoltre in questo periodo da parte di operatori incaricati sono in corso accertamenti sulle imprese in relazione alla verifica delle superfici utili ai fini del pagamento della tassa sui rifiuti.

Alle nostre associazioni sono giunte molte lamentele sia in relazione alla opportunità che dette verifiche si intensifichino proprio in un periodo di crisi come quella attuale sia e soprattutto sulle modalità con le quali avvengono. Gli associati lamentano l’assenza di preavviso che rende impossibile o quantomeno molto più difficile poter operare in contraddittorio con l’accertatore che, di fatto, esegue unilateralmente un’operazione tecnica di misurazione ed individuazione delle aree da tassare.

Inoltre, e questo è molto più grave, risulta che al momento della sottoscrizione dell’accertamento da parte del titolare dell’impresa si dichiara e si accetta lo stato dei luoghi valevole anche per gli anni precedenti. Quello che inquieta è che tale dichiarazione si trova nella parte finale dell’atto di accertamento ma scritta in caratteri piccolissimi e quindi difficilmente individuabili e leggibili. Riteniamo che ogni accertamento debba essere improntato ad un comportamento di massima trasparenza e linearità perché, anche se gli accertamenti sono posti in essere da un “accertatore” privato, la delega a far ciò deriva, comunque, da parte di un soggetto pubblico sul quale gravano gli obblighi di correttezza, trasparenza e linearità proprie dell’ente locale.

Le associazioni si fanno parte diligente per monitorare costantemente sia gli sviluppi della applicazione della Tares sia gli accertamenti sulle superfici e si attiveranno in tutte le sedi possibili per impedire che nuovi balzelli, diretti od indiretti, vadano a gravare ulteriormente sulle aziende.

fonte: Cna Siena & Confartigianato Siena

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