Sicurezza sul lavoro, premiate sette aziende per progetti e pratiche innovative

Il presidente Giani: “Repubblica fondata sul lavoro sicuro”. Bezzini: “Non bastano controlli e sanzioni”

Sette premi per altrettante aziende. Una novità e un evento per disseminare buoni semi e fare prevenzione e formazione: dalla Laika Caravans di San Casciano in Val di Pesa alla Cft di Firenze che si occupa di facchinaggio per la grande distribuzione, dalla Piaggio di Pontedera alla Pentair di Lugnano di Vicopisano che progetta e realizza elettropompe e sistemi di depurazione delle acque, dalla Soffas gruppo Sofidel di Porcari, che produce i “Rotoloni Regina”, alla Vitesco-Dumarey di Fauglia che realizza componenti meltalmeccanici, per finire con l’Esperia di Rio nell’Elba, cooperativa di servizi per l’edilizia.

Tutte queste aziende si sono impegnate con progetti innovativi sul fronte della salute, della prevenzione da infortuni e malattie professionali e della sicurezza sul lavoro e la Regione Toscana ha voluto premiarle. Una prima edizione, da replicare nei prossimi anni.

“C’è la necessità di un cambio di passo per rendere i luoghi di lavoro davvero sicuri – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – .Tanto volte abbiamo detto che è essenziale la prevenzione, ma perché ciò avvenga c’è bisogno di un gioco di squadra e dobbiamo andare oltre il solo rispetto formale delle regole: servono dunque anche ingegno e creatività applicati alla pratica quotidiana concreta. L’iniziativa di oggi tende a questo”. “La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, ci dice la Costituzione – conclude Giani –, ma deve essere un lavoro sicuro: una condizione essenziale che impone un dovere sia del pubblico che del privato”.

“I controlli e le sanzioni – aggiunge l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – sono una componente importante e imprescindibile della sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non può essere considerato l’unico elemento attraverso cui promuovere la sicurezza”. “C’è la necessità di ragionare anche in positivo sul tema – spiega – , valorizzando ciò che le imprese virtuose fanno e replicando altrove le stesse buone pratiche messe in atto, con un effetto prima di informazione e poi di diffusione e ridondanza. E’ quello che attendiamo da iniziative come quella di oggi e dalla raccolta on line di queste idee e progetti”. “Naturalmente – conclude – è imprescindibile la collaborazione, ma questa a dire il vero non è mai mancata, e il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, dai lavoratori alle organizzazioni datoriali e sindacali”.

Le aziende e buone pratiche premiate
Le idee messe in pratica e premiate oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della giunta regionale, sono varie e affrontano il problema della sicurezza da prospettive diverse. C’è, come nel caso della Cft, l’ingegno e l’evoluzione tecnica applicata: nell’azienda fiorentina hanno infatti sviluppato uno strumento che consente di prelevare in sicurezza i colli sugli scaffali dei magazzini, riducendo i rischi per i lavoratori. C’è il monitoraggio sanitario sulle malattie professionali: alla Piaggio spalle, gomiti e polsi della mano di lavoratrici e lavoratori possono subire sovraccarichi con conseguenze negative per la salute e così l’azienda di Pontedera ha deciso di prevenire i rischi attraverso visite mediche periodiche e mirate, con l’espressione di un giudizio di idoneità alla mansione in rapporto al rischio di sovraccarico, l’uso di pedane per il corretto posizionamento degli arti e la redistribuzione delle pause per un recupero regolare. Alla Laika di San Casciano in Val di Pesa, dove dal 1964 si costruiscono caravan, una storia industriale importante e cresciuta nel tempo, per prevenire potenziali cause di infortuni e sensibilizzare i lavoratori svolgono sopralluoghi periodici e momenti di formazione mirata ed aggiuntiva.
Alla Pentair di Lugnano di Vicopisano sono andati ancora oltre: lavoratori, preposti alla sicurezza e dirigenti diventano parte attiva, i dipendenti hanno la possibilità di fermarsi ogni qual volta abbiano la sensazione di non essere al sicuro e la potenziali situazioni critiche vengono analizzate nel corso di riunioni quotidiane. Anche alla Soffas/Sofidel di Porcari la sicurezza sul lavoro vive di partecipazione, attraverso un progetto pilota attivo da due anni che ha portato alla realizzazione dell’“Osservatorio comportamenti sicuri”. Alla Vitesco di Fauglia, azienda di componentisca metalmeccanica, responsabili per la sicurezza, preposti ed energy manager ‘camminano’ insieme all’interno dell’azienda per verificare l’applicazione di procedure sicure e fare formazione e informazione sul campo. Infine alla cooperativa Esperia la sicurezza si veicola attraverso i sistemi di messaggistica, scambiandosi buone prassi.

E in futuro? Un’idea, durante la premiazione, la lancia Mirko Lami della Cgil: “fare formazione attraverso il metaverso e facendosi aiutare dalla tecnologia, perché dagli errori si può imparare”. Ed è meglio farlo all’interno di simulatori, attraverso una formazione continua.

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