Da Radicondoli (SI), il pizzaiolo Tommaso Vatti a Identità Golose Milano 2018

Siena protagonista del Congresso enogastronomico con la pizza a degustazione de “La Pergola”

Tommaso Vatti, il pizzaiolo contemporaneo de “La Pergola” – Hostaria di Radicondoli e sostenitore della cucina a km vero sarà protagonista, domenica 4 Marzo, della quattordicesima edizione del congresso Identità Golose Milano. Unico rappresentante della provincia di Siena, Vatti presenterà presso il salotto del Molino Quaglia la sua interpretazione di pizza legata al tema del “fattore umano”, filo conduttore dell’edizione 2018 del Congresso.

“Una pizza, spiega Vatti, che rispecchia il territorio toscano fatto di tradizioni e cultura legata ai produttori e alla nostra arte culinaria” e che riflette l’intenzione di Paolo Marchi – creatore e curatore di Identità Golose – di mettere al centro dell’esperienza culinaria le relazioni umane, l’uomo-chef e tutti coloro che lo circondano sul lavoro, dalla cucina alla sala, al rapporto con i clienti e prima ancora artigiani e fornitori. Quelle relazioni umane alla base del lavoro di Tommaso Vatti, che con il fratello e la famiglia porta avanti a Radicondoli un vero tempio per i cultori della pizza, creata ad arte con farine selezionate e prodotti di assoluta eccellenza frutto di ricerca instancabile. A Milano, Vatti darà una forte spinta al territorio senese con una pizza in pala preparata con un impasto ad alta idratazione con farina Petra del Molino Quaglia e cioccolato amaro, e servita con il cinghiale alla maremmana sfilettato, prodotto che rispecchia in pieno la cultura del nostro territorio.

I prodotti di selvaggina, spiega il pizzaiolo contemporaneo “legano due realtà umane ben distinte tra di loro, ovvero il momento della caccia, fatto di uomini cultori di selvaggina, e quello della preparazione della carne per la tavola, tradizionalmente appannaggio delle donne”. A completare la pizza, lardo di cinta senese, oliva secca di olivo frantoiano e olio EVO del Chianti classico, ulteriore suggello del legame tra uomo-chef e territorio di appartenenza. Quello di Siena, appunto.

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