Problema elettrosmog a Monsummano Terme. Convegno del Comitato Quartiere Stadio Strulli

Domenica 28 aprile alle ore 16,00 l’Associazione monsummanese organizzerà un nuovo incontro pubblico affrontando il tema sotto l’aspetto medico. Relatore sarà il dottor Fiorenzo Marinelli, biologo del CNR di Bologna, uno dei massimi esperti internazionali. Aperta la campagna adesioni al Comitato per l’anno 2013.

Monsummano Terme (Pistoia) – Prosegue il lavoro del Comitato Quartiere Stadio Strulli circa il tema dell’elettrosmog e delle problematiche ad esso legate al fine di dare una corretta e coerente informazione.

Dopo il notevole successo riscontrato con la prima iniziativa del 2 dicembre scorso dove furono relatori l’ingegnere genovese Claudio Poggi e l’avvocato Roberta Cortesi, consulente legale del Comitato stesso, si è passati a pensare la seconda, concepita per dare ulteriore relazione sul problema dell’elettrosmog derivante dalle Stazioni Radio Base, argomento che verrà affrontato sotto l’aspetto puramente medico-sanitario.

Il Comitato, dai primi dell’anno, sta lavorando con impegno per organizzare il secondo incontro pubblico sul tema, dal titolo “ELETTROSMOG, IL PROBLEMA”, per il quale è stata prevista la data di domenica 28 aprile, alle ore 16,00, presso l’Oratorio “San Carlo”, situato a pochi metri dal Santuario della Fontenova, in Piazza Giuseppe Giusti a Monsummano Terme.

Per dare la più ampia, concreta e trasparente informazione ai cittadini è stato invitato uno dei massimi esperti internazionali sull’elettrosmog, il dottor Fiorenzo Marinelli, biologo dell’Istituto di Genetica Molecolare presso il CNR di Bologna, membro del Comitato Scientifico dell’ICEMS (The International Commission for Electromagnetic Safety), sicuro riferimento in ambito mondiale.

L’APERTURA AL DIALOGO DEL COMUNE DI MONSUMMANO TERME
Dopo aver riscontrato, con soddisfazione, l’apertura del dialogo con l’Amministrazione Comunale, per intraprendere una strada comune per il migliore assetto della telefonia mobile sul territorio, si vuole dare conferma della forte attenzione verso l’argomento. Affrontarlo sotto l’aspetto medico è importante, soprattutto alla luce delle nuove normative emanate lo scorso dicembre con l’approvazione del Decreto Sviluppo, che ha fissato nuovi parametri di misurazione dei campi elettromagnetici.

LA NUOVA NORMA DEL DECRETO SVILUPPO
La nuova norma, certamente caldeggiata dagli operatori telefonici,è stata concepita per favorire la telefonia di Quarta Generazione detta anche “4G” o “LTE” -Long Term Evolution. Essa può portare all’aumento anche di tre volte della radiazione da radiofrequenza nelle città e nelle abitazioni perché i picchi rilevati nelle ore diurne, quando il numero di utenti di cellulari è maggiore, saranno mitigati con una rilevazione prevista nell’arco delle 24 ore mentre sinora la soglia era di 6 volt per metro, rilevati in sei minuti. E’ possibile quindi che ci si possa trovare davanti a valori di 18 o 20 volt per metro senza saperlo.

L’UOMO “ELETTROMAGNETICO
E’ stato stabilito, con rigore scientifico, che campi elettromagnetici interagiscono sempre con l’ambiente, e quindi anche con i tessuti biologici che incontrano. In generale, i fenomeni fisici indotti da un campo esterno nei tessuti di un organismo esposto provocano una deviazione dalle condizioni di equilibrio elettrico a livello molecolare. Gli esseri viventi sono stati selezionati nel corso di migliaia di generazioni in modo da stare in equilibrio con un campo elettromagnetico naturale di alta frequenza di 194µV/m. Ma dal secondo dopoguerra, l’evoluzione tecnologica ha creato dispositivi che generano o utilizzano campi elettromagnetici i campi artificiali e sono tutte quelle apparecchiature senza le quali, probabilmente, non sapremmo più vivere: telefonini, televisori, computer, forni a microonde ecc. Questi dispositivi, hanno fatto sì che ora la popolazione viva praticamente immersa in campi elettromagnetici che a volte sono centomila volte superiori al campo elettromagnetico naturale.

LO STANDARD DI SICUREZZA NON E’ SUFFICIENTE
“Dopo la classificazione da parte della IARC della radiofrequenza come possibile cancerogeno di classe 2B e dopo la raccomandazione dell’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa del maggio 2011 – commenta il presidente del Comitato Alessandro Bugelli – è evidente che gli attuali standard di sicurezza non sono sufficienti a tutelare la salute pubblica ed in questa fase è bene informare quanto più possibile i cittadini della reale portata dell’argomento. Riteniamo imprescindibile che i Comuni mettano bene a fuoco il problema. Perché di problema si tratta, da valutare su due piani: quello della salute pubblica e quello dell’assicurare al cittadino un servizio che comunque è classificato come di primaria necessità per la collettività. Due argomenti che certamente sono all’opposto, ma che si devono far collimare. Come? Anzitutto con il buon senso e con vedute ampie di chi è chiamato a gestire la situazione”.

Secondo molti esperti, medici, ingegneri, giornalisti, divulgatori, ecc, la nuova norma del Decreto Sviluppo é incostituzionale perché stabilisce in modo del tutto arbitrario che gli interessi privatistici dell’industria delle telecomunicazioni sia prevalente rispettoall’interesseprivato dei cittadini e della salute di essi. Oltre a questo, sono in molti, nella comunità scientifica nazionale a contestare questo prevalere del principio di utilità economica su quello della salute pubblica, della tutela dell’ambiente e del paesaggio.

L’ARGOMENTO E’ VASTO E CONTRADDITORIO
“Siamo di fronte ad un argomento vasto ed anche contraddittorio conclude Bugelli proprio per questo impone una considerazione approfondita per l’approccio con il territorio. Cosa succede quando il gestore, spesso davanti ai dinieghi delle Amministrazioni locali a loro volta incalzate da orde di cittadini infuriati e impauriti che a volte si producono in veri e propri eccessi di parossismo, vede un rallentamento o anche uno stop allo sviluppo della propria rete? Se la posizione delleSRBnon è ottimizzata, la copertura avrà dei “buchi”, delle zone d’ombra, senza servizio. Il Gestore, allora, per riempire i buchi di copertura e soddisfare il requisito di servizio (assicurare agli utenti il benedetto “campo”), dovrà aumentare il numero diSRB (più tralicci, più antenne) e/o aumentare le potenze trasmesse. In entrambi i casi, la soluzione sarà . . . “rattoppata”, peggiore di quella iniziale, in termini di costi di esercizio (che saranno puntualmente ribaltati sugli utenti), qualità del servizio, inquinamento elettromagnetico ed impatto ambientale. Dite voi se questo non è un problema rilevante. E’ su questo che si deve lavorare”.

Qua tutti i dettagli dell’evento.

fonte: Ufficio Stampa Comitato Quartiere Stadio Strulli

 

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