Piano regionale rifiuti: ancora una volta, si ‘rifiuta’ il problema

Nuova presa di posizione del WWF contro il piano dei rifiuti regionale

Il piano dei rifiuti della Regione Toscana non convince l’associazione ambientalista: ” non è un “buon” piano regionale. Ancora una volta si gioca sui numeri – peraltro molto discutibili e non motivati – e non si ha il coraggio di affrontare con determinazione la questione dei rifiuti che è ancora vista come un problema e non già come una risorsa.

Non ci convincono le dinamiche di crescita, abbastanza sorprendenti anche in relazione all’attuale e persistente crisi economica, che, al 2020, prevedono una produzione pro-capite annua di rifiuti di circa 600 Kg (lo scenario migliore ipotizzato!), superiore a quella attuale, in netta controtendenza rispetto a tutti gli studi economici di settore.”

Il WWF Toscano continua nell’analisi non positiva del piano:

Tutto questo nonostante una capillare (ancorchè limitata ai comuni di piccola taglia), diffusione del porta a porta in Toscana. Una gestione virtuosa che ha portato alcuni comuni, citiamo nella fattispecie, oltre a Capannori, anche quelli del comprensorio pistoiese ed empolese (Montespertoli, comprensorio Valdelsa, Cerreto Guidi, Larciano, Lamporrecchio, Serravalle Pistoiese a cui si sono aggiunti di recente comuni più grandi quali Agliana e Quarrata) che ha portato, oltre ad una migliore e più puntuale e selezionata raccolta dei rifiuti, anche ad una significativa riduzione degli stessi. Si sta parlando di comuni dove, nel giro di 2 anni, si è passati dal 20 all’80 e passa % di raccolta differenziata. Una prassi confermata in qualsiasi comune italiano dove è stato deciso di introdurre il porta a porta.

Ma non è stato il presidente Rossi a declamare, di recente, il modello Capannori e la necessità di estendere a tutta la regione il sistema del porta a porta? E dove è finita allora la bontà di questo modello, forse faceva scomodo a qualcuno?

Allora, ci chiediamo, che senso abbia prevedere (e soprattutto su quali basi economiche, sociali e scientifiche) un aumento della produzione dei rifiuti nello scenario del 2020? Forse per giustificare i nuovi inceneritori come quello di Case Passerini? C’è forse da avvalorare un piano, come quello dell’A.T.O. Toscana Centro, che prevede addirittura la quintuplicazione della quantità dei rifiuti da avviare ad incenerimento, da 60.000 tonnellate / anno a 270.000 ton / anno?

A parte l’inceneritore di Selvapiana, tutti gli altri impianti sono stati confermati dal piano regionale.

Noi del WWF restiamo fortemente critici su questo Piano dei rifiuti come su tutti i piani territoriali che puntano, e lo fanno in maniera non residuale bensì principale, sull’incenerimento dei rifiuti quale soluzione di fatto primaria per la gestione dei rifiuti. Questo al di là di tutti le enunciazioni e le dichiarazioni di facciata.

Da un governo regionale che si auto-designa “ambientalista” chiediamo e pretendiamo di più, soprattutto scelte politiche che cambino ed innovino, azioni importanti che indirizzino verso nuovi modelli di sviluppo, condivisione delle proposte in senso partecipativo. Invece questa del piano è soltanto vecchia politica.

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