LUCCA – “Uomini e sogni” il nuovo libro di Vincenzo Marsili a LuccaLibri il 7 dicembre

Iniziativa con il patrocinio del Comune, all'incontro interverrà il sindaco Tambellini

Si intitola “Uomini e sogni” il nuovo libro di Vincenzo Marsili, che sabato prossimo (7 dicembre) sarà presentato dall’autore, accompagnato dal sindaco Alessandro Tambellini, a Luccalibri.

In un testo dalle molte anime e dagli altrettanto molteplici livelli di lettura (psicoanalitica, filosofica, letteraria), l’autore, psicologo che per oltre trent’anni ha lavorato all’ospedale di Lucca, ripercorre sogni e realtà di alcuni suoi pazienti, “persone infelici” -come lui stesso li definisce- “che si sono salvate grazie ai loro sogni”.

Ma per Marsili, in linea con la psicoanalisi contemporanea, non vi è in realtà cesura fra l’atto di sognare e la veglia, al contrario la mente notturna e quella diurna sono profondamente compenetrate l’una nell’altra e il sogno è d’altra parte come una porta che si apre sulla parte più intima dell’anima del singolo e dell’anima originaria del mondo.

Questo assunto fondamentale del libro, supportato da autori cari a Marsili, come Coleridge sul piano poetico e Jung su quello psicoanalitico, si mostra in maniera netta fin dai primi due capitoli, particolarmente cari all’autore, dove le vicende di Bruno e Agostino, lucchesi sopravvissuti ai campi di sterminio, ci portano in contatto con la potenza della natura (comprese la sua ferocia e le sue atrocità), quando l’uomo era immerso nell’oscurità della notte primitiva in cui egli era il tutto e tutto era in lui. “Ma se è proprio da questa incomprensibile e oscura profondità – afferma Marsili – che nasce il sogno, dall’altra parte, in maniera circolare, è l’anelito a differenziarsi di questi uomini che esso raccoglie e che, attraverso me, può ancora vivere e percorrere l’impersonalità del mondo”.

Nel libro “Uomini e sogni”, il lettore sarà continuamente trasportato in una dimensione alternante in cui il personaggio non sa se sta vivendo dentro il sogno o la realtà, perché l’intenzione dell’autore è stata proprio quella di offrire a chi legge l’impressione di non poter distinguere il luogo dei due domini e quale fra i due abbia il primato in un preciso istante.

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