Il gioco d’azzardo senza garanti va allo sbaraglio

Organi di vigilanza inesistenti potrebbero tutelare i lavoratori del comparto

In qualsiasi settore commerciale esistono, per tutelare ogni cittadino consumatore, degli organi superiori preposti al controllo non solo dell’applicazione delle leggi, ma per l’esattezza e correttezza delle leggi stesse. Ad esempio, nel campo della telefonia l’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) verifica che i contratti con gli operatori siano trasparenti per i clienti e disciplina anche con sanzioni volte alla tutela dei consumatori.

Per il settore del gioco d’azzardo, invece, non è così in quanto gli operatori del settore non sono tutelati da nessun organo di vigilanza, ma, anzi, le regole molte volte cambiano da regione a regione con il conseguente caos del comparto.

Ovviamente la crisi del settore del gioco d’azzardo si è concretizzata da quando il Decreto Legge Dignità ha stretto una morsa per cercare di tutelare i soggetti a rischio di patologie come la ludopatia portando l’Italia da Paese guida per la legalità del gioco a Stato a forte rischio di rinnovo di un pericolo quasi totalmente debellato che è il gioco illegale con un notevole rischio proprio per quei soggetti malati di dipendenza.

La mancanza di un organo di vigilanza, inoltre, non permette ai cittadini impiegati nell’industria, fino ad ora molto fruttuosa, del gioco d’azzardo di essere tutelati come gli altri. Non è assolutamente possibile che i gestori di slot non debbano poter contare su un organo sopra le parti che sorvegli il loro diritto da consumatori malgrado chiedano da tempo l’istituzione di regolamentazioni soprattutto nei rapporti tra titolari di macchine da intrattenimento e concessionari.

protesta

Ecco che ancora una volta il settore del gioco d’azzardo si trova in balia delle onde e rischia di inabissarsi completamente, come già sta avvenendo in alcune regioni dove i regolamenti territoriali, stanno confinando gli imprenditori a zone quasi paragonabili a ghetti a causa dei distanziometri.

Solo in Puglia 20mila lavoratori del gioco legale hanno protestato contro la legge dei distanziometri con il motto ‘Non siamo solo numeri’. Si tratta di onesti lavoratori che pagano le tasse come tutti i cittadini e sono padri, madri e figli che hanno a casa una famiglia, delle spese da pagare. Si tratta di persone oneste e non è immaginabile che la giustissima guerra contro il gioco d’azzardo patologico debba diventare una caccia alle streghe a discapito del gioco legale, che anzi dà maggiori garanzie contro la possibilità di caduta nella trappola della dipendenza proprio grazie alle regole che rispetta.

Non è possibile parlare di uguale trattamento della dignità dei cittadini se ad essere considerata è solo una parte di essi, invece dovrebbe essere garantita uguaglianza di diritti per tutti. Affinché si possa parlare, quindi, di parità di diritti per tutti è indispensabile riuscire a conciliare ogni aspetto che la riguarda. Secondo il dizionario la definizione del termine Dignità si riferisce alla condizione di nobiltà ontologica ed etica insita nell’uomo e che deve essere rispettata dagli altri e da sé stesso pertanto i cittadini impiegati nel settore del gioco d’azzardo hanno il diritto ad essere tutelati come cittadini prima e di conseguenza come lavoratori affinché non ci siano scompensi di trattamento. Per fare questo è necessario istituire organi di controllo specifici e competenti.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio