EUROPA LEAGUE – Alla Fiorentina non riesce l’impresa

FIRENZE – Dopo il gol di Gómez all’andata che è valso l’1-1, molti a Firenze avevano già pregustato il passaggio ai quarti di finale. Pirlo, però, ha tirato fuori dal cilindro l’ennesima punizione che castiga i viola, usciti comunque a testa alta dall’Europa League. La Fiorentina ha giocato un buon primo tempo, ma è caduta nella trappola tesa da Antonio Conte che, memore delle sofferenze in campionato e all’andata, ha deciso di ribaltare la strategia: Juventus attendista nella prima frazione, che fa correre i viola, e Fiorentina che nella ripresa ha finito la birra. I viola avrebbero potuto colpire a freddo al 2′ con Gómez, ma la sua conclusione ha lambito il palo alla sinistra di Buffon. Un gol del panzer viola, però, non avrebbe stravolto le tattiche in quanto ai bianconeri sarebbe bastato un gol almeno per raggiungere i supplementari. Scelta infelice per Montella quella di far giocare molto basso Cuadrado, mai veramente incisivo in questo match. L’infortunio di Pizarro, poi, ha tolto dal campo l’anti-Pirlo, colui che con le sue giocate avrebbe potuto inventare la palla buona per Gómez.

L’immagine emblematica della sconfitta viola, almeno sul piano tattico, è quella lingua di fuori di Borja Valero intorno al 15′ della ripresa. La Fiorentina ha corso tanto, ma alla fine non ha raccolto i frutti del tanto lavoro. I numeri, è vero, arridono alla Juventus, che però è stata straripante nella ripresa, quando i viola non ne avevano più. L’espulsione di Gonzalo Rodríguez ci sta tutta e, visto che quella di Llorente era chiara azione da gol, poteva anche essere concessa direttamente, senza passare dal secondo giallo. Un fallo al limite dell’area che ha complicato tutto e che Pirlo ha risolto con la solita magia, stavolta di potenza a ben 106,3 chilometri orari. Una bomba di rara bellezza che è andata a sfrattare il ragno nascosto nel sette alla sinistra dell’ottimo Neto. Incomprensibile il cambio tra Roncaglia e Ilicic dopo il gol della Juventus. A quel punto, persa per persa, forse Vincenzo Montella avrebbe dovuto rischiare di più. Se proprio avesse voluto fare questa sostituzione, avrebbe potuto pensarla all’inizio della ripresa, per costruire il catenaccio di italiana memoria.

Da questa doppia sfida con la Juventus, la Fiorentina però esce con la consapevolezza che, con un Gómez al meglio e magari un Pepito Rossi a disposizione, avrebbe potuto veder realizzato il sogno di eliminare i bianconeri dalla competizione europea. Adesso i viola devono concentrarsi sul campionato e non arrivare scarichi alla finale di Coppa Italia. Niente è ancora perduto.

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