CALCIO FEMMINILE – Florentia, addio a Firenze? Prato in pole position

Il presidente Becagli: "Noi snobbati dal Comune. Voglio portare la squadra in riva al Bisenzio".

La Florentia ha perso per 0-3 a Figline Valdarno la sfida contro le campionesse d’Italia della Juventus Women. Risultato troppo largo per quanto si è visto in campo, per non dire bugiardo. Le bianconere sono passate grazie ad una super Bonansea, autrice di una doppietta. Ma soprattutto grazie a tre azioni da fermo: su punizione, sugli sviluppi di un corner e su rigore. Cose sulle quali mister Carobbi avrà modo lavorare. Di contro, la Florentia ha avuto le sue buone occasioni, ma non è riuscita a raccogliere quanto seminato, fallendo anche il penalty del possibile 1-2 con Vicchiarello.

Florentia-Juventus Women
Florentia-Juventus Women

L’impatto con la serie A femminile non è stato dei migliori per il team biancorosso, almeno dal punto di vista dei risultati dato che in due partite è stato portato a casa soltanto un punto. Le fiorentine, però, hanno dimostrato di avere carattere e cuore, di avere buone trame di gioco, di avere la testa per poter affrontare il campionato maggiore. Manca un po’ di esperienza, ma questa arriverà strada facendo.

Manca anche una casa, che potrebbe (e dovrebbe) diventare presto Prato, città di circa 200mila abitanti orfana di una squadra di calcio di alto livello. La società calcistica che ne porta il nome a livello maschile, guidata dallo squalificato Paolo Toccafondi, è snobbata dai pratesi e dai tifosi lanieri: troppi per i pratesi 39 anni privi di soddisfazioni sportive e privi, il tutto per una gestione da parte della famiglia Toccafondi attenta solo a far quadrare i bilanci e a valorizzare i giovani del proprio vivaio; troppo per i tifosi lanieri vedere il nome della propria squadra del cuore giocare contro paesini di poche anime, oltre a vederlo accostato a brutte vicende che di sportivo non hanno nulla.

Florentia-Juventus Women Prato è una città che ha molta fame di sport e soprattutto di calcio, la Florentia è in cerca di una casa. Lo stadio Lungobisenzio è libero, anche se adesso ha un problema di gramigna al manto erboso, e questo potrebbe fare al caso della società diretta dal giovane imprenditore (originario di Prato) Tommaso Becagli. Intanto i tifosi pratesi sognano che con la serie A femminile magari nasca una realtà che coinvolga direttamente Becagli anche nel maschile. Senza più Toccafondi. Di tutto questo ne abbiamo parlato proprio col numero uno della Florentia.

Tommaso Becagli
Tommaso Becagli, presidente della Florentia

Presidente Becagli, ancora non è arrivata la prima vittoria in campionato, ma l’inizio di stagione della Florentia è positivo, almeno dal punto di vista del gioco. Cosa è mancato in queste prime due uscite in serie A? 

Abbiamo incontrato squadre preparate e i risultati che sono arrivati finora sono giusti, considerato tutto. Abbiamo giocato bene, dimostrato di essere una buona squadra. Non è mancato nulla, se continuiamo così i risultati e le vittorie arriveranno presto.

La Juventus è stata molto più cinica e ha segnato tre reti su palle inattive, mentre la Florentia ha fallito un rigore sullo 0-2. Quanto ha pesato questo errore nell’economia della partita?

Sicuramente sarebbe stata un’altra partita, ma questo è il calcio. Gli errori fanno parte del gioco, ma preferisco focalizzarmi sulla prestazione delle ragazze e sulla voglia di mister Carobbi di provare a giocarsela sempre, anche contro le campionesse d’Italia. Non ci siamo mai chiusi in difesa, abbiamo proposto il nostro gioco e i cambi offensivi fatti nel secondo tempo dimostrano tutta la volontà di provarci fino alla fine.

Dopo questo inizio di campionato, in cui la Sua squadra ha raccolto meno di quanto seminato, quali sono gli obiettivi stagionali?

L’obiettivo è fare bene anche in questa categoria, come abbiamo sempre fatto in passato. Abbiamo lottato e sudato tre anni per conquistare la serie A e vogliamo meritarci questa categoria. La squadra è stata costruita per fare bene e penso che possiamo giocarcela con tutte le nostre avversarie. Poi, oltre gli obiettivi, ci sono i sogni, ma quelli non vogliamo dirli, altrimenti non si avverano!

La prima partita in casa è stata giocata a Figline Valdarno. Si parla tanto di un Suo interessamento per lo stadio di Prato. Questa stagione vedremo la Florentia calcare il campo del rinnovato Lungobisenzio?

Innanzitutto, desidero ringraziare nuovamente l’Asd Valdarno FC e il Comune di Figline e Incisa Valdarno per averci ospitato in questo splendido stadio. La società è stata disponibile e ci è venuta incontro per ogni esigenza e continueremo a giocare al “Del Buffa” le prossime partite di Serie A.
L’interessamento allo stadio Lungobisenzio c’è, stiamo attendendo l’esito del bando di assegnazione dell’impianto, al quale abbiamo partecipato e vedremo se in futuro ci potranno essere le condizioni per giocare al Lungobisenzio. Prato è la mia città e mi piacerebbe portare la mia squadra a giocare lì. Desidero sottolineare un altro aspetto, la Florentia è nata a Firenze tre anni fa. In questi tre anni, però, non c’è stata nessuna attenzione nei nostri confronti sia da parte del Comune di Firenze che dall’assessore allo Sport e ne prendiamo atto, facendo le nostre scelte per il futuro.

Tommaso Becagli, presidente della Florentia
Tommaso Becagli, presidente della Florentia

Nella città laniera il Suo nome è stato spesso accostato ad un interessamento per l’acquisto dell’Ac Prato 1908. I tifosi biancazzurri sognano un passaggio della squadra cittadina maschile dalle mani della famiglia Toccafondi a quelle di Tommaso Becagli. O perlomeno che Lei faccia una nuova società capace di raggiungere i livelli che una città come Prato merita. Tra sogno, suggestione e realtà, quanto c’è di vero?

Di reale c’è il sostegno che ho sentito in questi mesi da parte della gente di Prato e del Comune di Prato, nella persona del sindaco Biffoni, con il quale ho parlato diverse volte. Ho ricevuto tanti attestati di stima sia quando si parlava di un mio interessamento a subentrare alla famiglia Toccafondi per rilevare l’Ac Prato, sia quando è stato detto che avrei portato la serie A femminile sulle rive del Bisenzio. Prato è una città lungimirante e ha visto nel mio progetto valori condivisi con il territorio e con la storia di questa città.
Di reale però ci sono anche alcune problematiche sorte in questi mesi che non hanno reso possibile questo passaggio fino ad ora, e un atteggiamento da parte degli organi di informazione spesso controverso che non fa bene né a me, né alla città.

Qualora la Florentia si trasferisse a Prato, cambierebbe la propria denominazione?

Non nascondo che la mia volontà sarebbe già stata quella di cambiare città e denominazione già quest’anno, per la prima stagione in serie A. Come detto, non ci sono state le condizioni per farlo. Vedremo se in futuro queste condizioni ci saranno e valuteremo nuovamente la possibilità di fare questi cambiamenti.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio