AREZZO – Testamento biologico: se ne parla al Comune di Capolona

Dopo la nuova legge, la prima tappa è informare la cittadinanza

 

AREZZO E’ il comune di Capolona il primo della provincia di Arezzo ad iniziare il percorso per applicare la nuova  legge sul testamento biologico.

L’incontro per  informare la cittadinanza si è svolto ieri nella sala del palazzo comunale.

“Dal 31 gennaio è entrata in vigore la Legge n. 219/2017- ha affermato Alberto Ciolfi sindaco di Capolona-  che ha come oggetto il cosiddetto  testamento biologico.  Così prima di tutto  abbiamo voluto  informare i cittadini facendo spiegare la legge da vari punti di vista ai professionisti. Il prossimo passo sarà preparare gli uffici a ricevere le volontà individuali. Un servizio gratuito da istituire nelle prossime settimane. Nel frattempo le associazioni del volontariato, i medici di famiglia  e tutti quelli che hanno partecipato all’incontro ad essere essi stessi informatori di una legge dello Stato che ha creato voluta disinformazione e polemiche”.

“La legge- spiega l’avvocato Giulia Ciolfi– riafferma la libertà di scelta dell’individuo e conclude una lunga battaglia per rendere concreto il diritto alla tutela della salute nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita, garantendo a tutti i cittadini la possibilità di esprimere, quando sono in salute, ma anche in ogni fase della malattia, le proprie volontà rispetto al percorso di cura.”

Sebbene lo scopo primario delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) sia quello di fornire indicazioni chiare in merito alle proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nel modello informatizzato il cittadino può esprimere anche manifestazioni di volontà attinenti al fine vita, o proiettate ai momenti successivi alla morte: l’assistenza religiosa, il luogo nel quale preferirebbe morire (ospedale, abitazione), la donazione di organi, la donazione del corpo a scopo scientifico, il trattamento del cadavere, ecc.

Pier Domenico Maurizi responsabile Cure Palliative Asl Toscana sud est è entrato nel merito del rapporto medico- paziente: “Il cittadino ha dei diritti, anche nel fine vita. Noi professionisti dobbiamo far capire quali sono questi diritti  e come poterli esercitare. E’ dovere del medico aiutare il cittadino a comprendere tramite un linguaggio semplice il suo stato di salute attuale e quale sarà il decorso della malattia, così il paziente potrà scegliere consapevolmente il trattamento terapeutico che crede più idoneo per lui tra quelli proposti oppure nessun trattamento.”

Il responsabile della Casa della Salute Subbiano-Capolona Fabrizio Nocciolini, ha evidenziato  il ruolo fondamentale del medico di famiglia nella creazione della rete a sostegno delle scelte del paziente.

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