Allievo della Scuola IMT si aggiudica il premio per la sua tesi sulla meccanica dei materiali

È un ex allievo della Scuola IMT Alti Studi Lucca il vincitore del premio per la miglior tesi di dottorato sulla Meccanica dei materiali indetto dal Gruppo Meccanica dei Materiali (GMA) dell’Associazione di Meccanica Teorica ed Applicata.  

Pietro Lenarda si è aggiudicato infatti la terza edizione del concorso ideato per premiare l’innovatività, il rigore metodologico e l’impatto delle ricerche dei giovani dottori di ricerca che abbiano studiato presso un’università o un centro di ricerca italiano.

lenarda Lenarda (in foto), oggi assegnista di ricerca presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, è stato selezionato da una commissione di tre esperti che ha premiato la sua tesi di frontiera dedicata allo studio e alla simulazione del deterioramento dei materiali polimerici usati nel fotovoltaico, dei processi chimici e di diffusione per la bonifica di fluidi viscosi inquinati e allo studio delle interazioni tra cellule cardiache. La tesi è frutto della ricerca condotta sotto la supervisione del professor Marco Paggi alla Scuola IMT Alti Studi di Lucca tra il novembre 2013 e il febbraio 2017, nell’ambito del 29° ciclo di dottorato di IMT.

La premiazione ufficiale avverrà nel corso del Convegno Italiano di Meccanica Computazionale 2018 che si terrà a settembre a Ferrara, durante il quale il vincitore presenterà i risultati delle ricerche pubblicate nella tesi di dottorato.

«Siamo felici di questo prestigioso riconoscimento conseguito da un nostro giovane allievo – afferma il professor Pietrini, Direttore della Scuola – che premia la sua dedizione e il suo impegno nella ricerca, caratteristica che accomuna i nostri dottorandi, che vengono ammessi alla Scuola dopo un concorso internazionale fortemente competitivo».

«I miei rallegramenti vanno anche al professor Paggi, giovane ordinario di alto profilo internazionale, Delegato alla Ricerca per la nostra Scuola, che sa stimolare la curiosità e la passione degli allievi» conclude Pietrini.

 

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