SIENA – Monito Cna, Petri: «Sistema toscano al collasso»

SIENA – Gli enti locali sono lontani dalle imprese.  La Tares non è che uno dei tanti esempi dove si assiste ad aumenti o nel migliore dei casi al mantenimento delle tariffe in presenza di minori rifiuti prodotti a causa della crisi. Il sistema toscano sembra essere ad un punto molto delicato, vicino al collasso, in cui il piatto della bilancia è sproporzionato in negativo nei confronti degli artigiani e delle piccole e medie imprese.

Da tempo chiediamo ad alta voce che si proceda verso l’accorpamento dei comuni più piccoli, unendo gli uffici ed ottimizzando quindi le risorse. E’ necessario dare un taglio netto alle posizioni dirigenziali e quelle organizzative, abbattendo i costi della burocrazia. In parole semplici è prioritario rendere meno costosa e più efficiente la macchina della “cosa pubblica”, oramai diventata in alcuni casi un carrozzone che ogni giorno ha bisogno di maggiori risorse, a fronte di minori servizi erogati e burocrazia in crescita. Il necessario ed urgente taglio alla spesa non riguarda solo la macchina centrale, ma anche quella territoriale a partire dalla regione e comuni toscani.

Questo è sotto gli occhi di tutti. Da anni chiediamo questo, ma quasi nulla è stato fatto, non mettendo in piedi le necessarie riforme. Il tempo adesso è scaduto, ma nonostante questo si procede ancora sulla stessa strada, alle volte autoferenziale, piuttosto che confrontarsi con le forze produttive, rimboccarsi le maniche e cambiare dall’interno gli enti.

E’ vero che manca una legge quadro nazionale, ma questa deve essere considerata un’opportunità, affinché siano i comuni stessi a promuovere forme aggregative dei loro servizi e delle loro macchine burocratiche.

E’ impensabile continuare ad impostare i bilanci preventivi comunali e regionali pensando di incassare gli stessi tributi dell’anno precedente. Famiglie ed imprese hanno già dovuto fare grandi sacrifici per poter sopravvivere a questa interminabile crisi.

La cinghia non ha più buchi per loro, mentre viene spontaneo chiedersi se gli enti locali abbiano fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. In un quadro dove nel privato imprese e famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese è difficile da digerire la minaccia di sciopero dei sindacati dei lavoratori pubblici come risposta alla possibilità di congelare gli aumenti contrattuali. Ancora una volta sembra che emergano le spinte conservatrici che hanno l’obiettivo di tenere ancora fermo il nostro paese, senza affrontare le riforme necessarie.

Fabio Petri
Presidente Provinciale Cna Siena

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