Rob Mazurek & Jeff Parker live @ Sala Vanni (10 Novembre 2017, Firenze)

rob-mazurek-and-jeff-parker-fotocanal-180-2-ridRob Mazurek si trova a fianco del chitarrista dei Tortoise, Jeff Parker, con cui stanno facendo un variegato tour. Tra le varie tappe, Firenze, inclusi nel cartellone della stagione Jazz Supreme di Sala Vanni.
I due, seppur diversi nei loro sviluppi musicali, si sono incontrati a mezza strada proponendo una mistura di Free Jazz/ambient/folk/noise-electronic. Se tutto questo può sembrare un pastone insipido o un passo più lungo della gamba, beh, vi sbagliate, e di grosso anche. L’inventiva di Mazurek e il gusto (incredibile, nonostante io non sia assolutamente un fan della band Tortoise) sempre impeccabile di Parker, sono riusciti a far quadrare il cerchio. Non sono mancate le sorprese, a partire dal set: Mazurek, oltre alla sua fedele cornetta scintillante, aveva predisposto un sistema modulare, collegato a microfono e a campionatore SP (altro fedele compagno di concerti) grazie al quale processava i suoni che fuoriuscivano in tempo reale creando loop che si sormontavano assieme al rinforzo di parker che stratificava i suoi feedback, plasmando una chitarra liquida, con una risacca acustica coinvolgente. Oppure campanacci che Mazurek scuoteva mentre soffiava note nel suo strumento, e Parker con la chitarra marziale in palm mute avevano subito ricreato un’atmosfera rituale (che potrebbe essere tanto cara ai nostri cari Mammuthones) con note chiaroscuro. Oppure la sorpresa del canto di Mazurek, un mantra semplicissimo con un altrettanto semplice arpeggio folk in minore di Parker.

I due musicisti non si sono risparmiati e si sono lasciati ispirare (quindi doppiamente ispirati: abbandono + ispirazione= libertà) e il loro ultimo lavoro Some Jelly Fish Live Forever (un concept che l’anno scorso ha visto il geniale lavoro del film Spira Mirabilis, per esempio) trasmette questa sensazione di eterna mutazione, di slittamenti di generi e di mood tra i più svariati. Il genio che incontra il gusto è una rarità, il genio che incontra il bello è ancor più raro. Venerdì è successo.

Riccardo Gorone

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