Oltre un milione di potenziali killer sulle strade italiane

I risultati di una ricerca ripresa in occasione del 22° “Congresso Annuale dell’Associazione Europea per la Ricerca e l’Analisi degli Incidenti Stradali”

In Italia 1,6 milioni di automobilisti soffrono di sonnolenza diurna e possono rappresentare la principale causa di molti incidenti stradali. È questo il dato più evidente che emerge da una ricerca condotta dalla dott.ssa Maria Cristina Spaggiari, Neurologa Specialista delle malattie del sonno dell’Università di Parma, per conto di Asais (Associazione per lo Studio e l’Analisi degli Incidenti Stradali). L’analisi è stata ripresa nel corso del 22° “Congresso Annuale dell’Associazione Europea per la Ricerca e l’Analisi degli Incidenti Stradali”, che si è tenuto a Firenze, dal 17 al 19 ottobre, al Grand Hotel Medieterraneo. Lo studio ha evidenziato che nei soggetti colpiti da questa patologia si possono realizzare periodi anche di 20-30 secondi di guida in stato di totale – o quasi totale – di mancanza reattiva, con conseguenze potenzialmente devastanti per la sicurezza. A questo si aggiunge il fatto che almeno il 15% della popolazione italiana soffre di disturbi del sonno, anche se in forme meno gravi. Questi dati hanno fatto da contorno al Congresso di Firenze, nel corso del quale si è parlato anche dei fattori umani che influenzano gli incidenti stradali.

Tra questi ci sono distrazione, abuso di alcool o di sostanze stupefacenti e il mancato rispetto delle regole. Nel corso dei tre giorni di lavori, durante i quali oltre 250 tecnici ricostruttori si sono confrontati sull’analisi e la valutazione dei sinistri, mettendo in comune il loro bagaglio di esperienze, si è parlato anche di come migliorare la progettazione delle infrastrutture stradali, per una maggiore sicurezza. In questo caso è stato presentato uno studio condotto dal prof. Dario Vangi, del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze, sul comportamento di guida in galleria, di fronte a ostacoli. Da questa analisi si è visto che l’utilizzo della tecnologia a led, al posto dell’illuminazione tradizionale, può ridurre sensibilmente il numero degli incidenti nelle gallerie.

Per arrivare a questa conclusione, è stato utilizzato un simulatore di guida, chiamato Teseo, risultato di un progetto tra Regione Toscana e Università di Firenze, dove sono state riprodotte una serie di gallerie, per studiare il fenomeno dell’incidenza dell’illuminazione sulla visuale del conducente. I tecnici hanno posizionato un ostacolo – un veicolo fermo – sulla corsia di destra, visibile a 100 metri di distanza. Il guidatore, che viaggiava ad una velocità compresa tra i 100 e i 120 Km/h, ha effettuato 36 prove in entrambe le condizioni di luminosità (a led e tradizionale). In 6 casi, tutti in condizione di illuminazione standard, il conducente ha colpito l’ostacolo, mentre nelle prove effettuate con tecnologia a led, l’ostacolo è stato tranquillamente evitato.

I lavori del Congresso hanno evidenziando come le conoscenze che l’analista ricostruttore acquisisce nell’ambito della ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale già avvenuto, siano fonte irrinunciabile per creare quella idonea conoscenza del rischio che è l’unico modo per evitare il riproporsi di analogo incidente. I temi affrontati avranno poi un obiettivo comune: proporre ai soggetti coinvolti nella prevenzione degli incidenti, una serie di misure concrete da adottare, per limitare il più possibile non solo il numero dei sinistri, ma anche le conseguenze che ne derivano per chi ne resta coinvolto.

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