Manovra spacca Pd. Sindaco Pisa contro Governo

PISA – «Così ci obbligano ad incrementare le imposte locali, addizionale Irpef compresa com’è già avvenuto in tanti comuni. L’alternativa che il governo ci ripropone sarebbe il taglio di servizi essenziali e ciò è inaccettabile. La manovra da 1 miliardo e 600 milioni di euro si fa gravare anche sugli enti locali, mentre non è stata ancora data risposta sul rimborso dell’IMU 2013 e sull’impostazione della legge di stabilità per il 2014 , in particolare sulla forma da dare alla «service tax», che dovrebbe sostituire integralmente o parzialmente la tassazione sulla prima casa. Ancora una volta, tagli lineari e nessun premio alla virtuosità. E tutto ciò mentre si fanno già sentire gli effetti della Tares».

Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi che interviene sulle misure annunciate dal Governo e annuncia iniziative degli amministratori pisani per le prossime settimane. Una prima riunione si terrà a Pisa il 16 ottobre. Poi, a seguire, si terranno incontri di sensibilizzazione con categorie economiche, forze sindacali e altre rappresentanze sociali. «Prima e dopo l’assemblea nazionale dell’ANCI, che faremo a Firenze dal 23 al 25 ottobre, proporrò agli altri sindaci della provincia di Pisa di muoverci. Dobbiamo prendere iniziative, anche di forte impatto simbolico – sottolinea il Sindaco di Pisa – per batterci sugli obiettivi che abbiamo, a favore dei cittadini, soprattutto di quelli più provati dalla crisi, e delle imprese che stanno soffrendo, a volte anche per i vincoli assurdi che sono imposti ai comuni e alle regioni, senza distinguo».

«Abbiamo chiesto l’allentamento dei vincoli del «patto di stabilità» per non chiudere i cantieri e per poter fare investimenti assolutamente necessari. Il presidente Letta ha preso impegni. Ora, con la legge di stabilità, è il momento di dare una risposta seria. La pretendiamo. Inoltre non è stato ancora promosso il tavolo richiesto dai comuni – aggiunge Filippeschi – per poter prendere misure coordinate e coerenti, che devono risolvere il problema della riscossione dei tributi, che per molti comuni è un’altra spada di Damocle appesa sul futuro prossimo, e avviare un processo di sburocratizzazione e di semplificazione organizzativa, smantellando le pastoie centraliste che ci sono state imposte negli ultimi anni».

fonte: Comune di Pisa

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