Firenze – Venti anni dalla bomba dei Georgofili. Piero Grasso in città per le commemorazioni

Firenze – Sono trascorsi oggi venti anni da quella notte del 27 maggio 1993, quando all’una e quattro minuti quella Fiat Fiorino parcheggiata di fronte alla sede dell’Accademia dei Georgofili esplodeva portando via con se la vita dei coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro figlie Nadia Nencioni (9 anni), Caterina Nencioni (50 giorni di vita) e dello studente Dario Capolicchio (22 anni) , ferendo con la detonazione altre 48 persone.

Questa mattina il  Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha accolto nella sede della Giunta Regionale la consegna di una targa ai testimoni di quella notte terribile – tra cui  Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Protezione civile, Misericordie e Pubbliche Assistenze – da parte dei parenti delle vittime. Presente durante la commemorazione anche il Presidente del Senato Piero Grasso , che ha ricordato che «La verità storica e la verità giudiziaria non sempre si sovrappongono, ma noi dobbiamo puntare a questo risultato. Occorre guardare al passato senza paura e senza omissioni, perché altrimenti non avremo un futuro»

«Per vincere la mafia occorre rafforzare la democrazia e promuovere la legalità in ogni ambito»  ha proseguito Grasso, precisando che «le sentenze hanno accertato le responsabilità degli esecutori e di parte dei mandanti, quelli mafiosi naturalmente. Per la prima volta, nelle sentenze di Firenze si è usata l’espressione ‘terrorismo mafioso’». Il Presidente del Senato ha concluso con un pubblico ringraziamento a Giovanna Maggiani Chelli, Presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della strage, per “l’impegno che ha profuso e profonde per la ricerca della legalità e della giustizia».

 «Memoria. Oggi, come altre volte – ha risposto la signora Maggiani Chelli – ci troviamo parlare di memoria. Una parola che significa tante cose, ma che alcune volte è come un contenitore vuoto. Una specie di marchio da tirar fuori dagli scatoloni dei luoghi comuni per le occasioni speciali. Molte volte, nonostante tutto, quello che ci succede è che uniamo la parola speranza alla parola memoria. Sono vent’anni che speriamo. Che prima di tutto, speriamo in una giustizia completa. Una speranza che tarda ad arrivare, ingoiata dalla maledetta sensazione che quella maledetta strage, per qualcuno, è come non ci sia mai stata». Rivolgendosi ai destinatari della targa commemorativa, la Maggiani Chelli ha poi aggiunto «eravate lì quella notte, se siete accorsi, avete sentito le fiamme, avete sentito piangere. La strage c’è stata, allora, è stata vera»

Non solo una targa commemorativa, oggi a Firenze. Le cerimonie di ricordo sono proseguite in Palazzo Vecchio, prima con l’inaugurazione della mostra fotografica, allestita dall’Ansa, “La Notte dei Georgofili”, che rimarrà aperta fino al prossimo 31 maggio nel cortile di Michelozzo, e poi nel salone dei Cinquecento con il saluto del Sindaco Matteo Renzi , che ha voluto ribadire come Firenze sia “in prima fila nella lotta alla mafia”, e del Presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, che ha presentato l’opera “I passi  d’Oro” dello scultore Roberto Barni.

Sono stati i vigili del fuoco Massimo Turrini e Massimiliano Bambi a scoprire l’opera in via dei Georgofili- una statua alta circa due metri che poggia su una base a forma di lama che esce dalla parete del palazzo sede dell’Accademia  – davanti agli occhi delle autorità e di una piccola folla, scrosciante di applausi.

«Ho pensato – ha commentato lo scultore Barni – che su una lama simbolo di morte si potesse ergere una figura come una vittoria, come una Nike, che con passo deciso avanzasse portando con sé le cinque persone dorate proprio per ricordare gli esseri umani nel loro splendore della vita, nelle loro case, nelle loro strade».

Al contrario di come previsto inizialmente la serata non proseguirà in Piazza Signoria , bensì nel Salone dei ‘500, dove alle 21 sono previsti nuovi incontri che precederanno una rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini, al termine della quale un silenzioso corteo sfilerà verso Via dei Georgofili, dove alle 1.04 il Gonfalone del Comune di Firenze renderà omaggio alle vittime.

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