AREZZO – Da luglio 2016 tassa di soggiorno sui primi 4 giorni in albergo

Novità dalla giunta del Comune di Arezzo. Da luglio 2016 entrerà in vigore per i non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive, l’imposta di soggiorno rivista dal capoluogo aretino

A meno di novità, che potrebbe introdurre la legge di stabilità del Governo facendo slittare la data al 2017, dal primo luglio prossimo il regolamento appena approvato obbligherà a pagare per ogni notte pernottata negli alberghi aretini, fino ad un massimo di 4 notti consecutive.

Grazie agli emendamenti di Caporali e Romizi ci sono state variazioni rispetto al testo originale: diminuiti da 6 a 4 i giorni di applicabilità, esenzione per i minori di 12 anni ed altre esenzioni: coloro che devono effettuare terapie in strutture sanitarie e le persone che li assistono, portatori di handicap non autosufficienti, autisti di pullman e accompagnatori turistici che portano assistenza a gruppi organizzati, forze dell’ordine, vigili del fuoco e operatori di protezione civile che pernottano per ragioni di servizio, studenti iscritti a scuole secondarie e università con sedi nel territorio che soggiornano per motivi di studio.

I due consiglieri comunali a difesa delle loro richieste di modifica si sono rifatti a impostazioni già adottate da molti Comuni italiani, come Bologna e Bari. Francesco Macrì (FdI) attacca la decisione della maggioranza indicando queste misure come città ben diverse da Arezzo, arrivata ai minimi storici in quanto di presenze turistiche:

 “Le amministrazioni precedenti non hanno alimentato la promozione, ci sono state le crisi internazionali, economiche e legate al terrorismo. Il centrodestra inoltre non è favorevole per vocazione a qualsiasi inasprimento fiscale. Gli albergatori saranno poi costretti a sostenere adempimenti burocratici. E pensiamo all’Imu che sopportano le strutture ricettive. Spero che si prenda l’occasione per creare un vero tavolo del turismo per un’autentica promozione e per progetti seri che facciano notare Arezzo nel mondo”.

Queste le dichiarazioni di Paolo Lepri (M5S):

“In passato, dalle precedenti amministrazioni la tassa di soggiorno era sempre stata rifiutata. Prendiamo atto che c’è questo cambio di prospettiva. Fare una tassa di un euro e 50 per tutte le strutture mi pare che violi il principio di gradualità. A Cortona si va da un euro per gli ostelli ai 5 euro per gli alberghi lussuosi. L’impostazione generale della tassa mi pare criticabile anche sulle esenzioni: è questione di volontà politica”. Luca Stella: “la richiesta espressa dagli emendamenti mi pare legittima ma credo che occorra partire, quando si tratto di una nuova imposta, in maniera soft, senza sottoporre gli operatori del turismo a infiniti controlli e adempimenti. Già sono gravati, insistere su questa strada mi sembra al momento inopportuno. In futuro, possiamo ampliare il campo delle esenzioni anche nella direzione indicata dai due consiglieri”.

 

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