Anche nel calcio i maltesi hanno più peso degli italiani

FIRENZE – Correva l’anno 2010. In un campo sperduto sui Pirenei, l’Estadi Comunal d’Aixovall, era in programma la sfida di qualificazione all’Uefa Champions League tra i campioni andorrani dell’FC Santa Coloma e quelli maltesi del Birkirkara FC. Ma, a causa delle forti piogge cadute sulla cittadina pirenaica e soprattutto per colpa della tardiva manutenzione del manto erboso da parte della società di Santa Coloma, l’incontro non si disputò e l’Uefa comminò alla società andorrana la sconfitta per 3-0 a tavolino, una multa di 10.000 euro e la sospensione di due anni dalla disputa di gare ufficiali continentali.

I preliminari di Champions del 2010/2011 fanno il pari con Galatasaray-Juventus, partita fondamentale per conoscere la sedicesima squadra che prenderà parte agli ottavi di finale dell’edizione 2013/2014 dell’Uefa Champions League, oltre a quella che “retrocederà” in Europa League. Infatti, su Istanbul, sede di Galatasaray-Juventus, si è abbattuta (e si sta abbattendo) un’abbondante nevicata e l’arbitro portoghese Proença ha deciso ieri sera di sospendere il match al 31’ sul risultato di 0-0. Infatti, a causa delle carenze strutturali della Turk Telecom Arena e per colpa della disorganizzazione del Galatasaray, che ha inviato in campo una decina di dipendenti muniti ciascuno soltanto di una spazzola di legno, il direttore di gara ha sospeso il match, che è stato per il momento rinviato alle 14 (ora italiana) di oggi.

L’unica differenza col caso andorrano sta tutta qui. Nel 2010 la partita non si disputò, mentre ieri un terzo di match è stato giocato. La gara è stata sospesa ufficialmente per la nevicata, ma i veri motivi sono altri e sono davanti agli occhi di tutti: non hanno funzionato le serpentine e l’impianto di riscaldamento dello stadio, e gli operai del Galatasaray, a causa dell’assenza di mezzi idonei, non hanno saputo ripulire il campo in tempo utile per ricominciare. Inoltre, nelle ultime ore si è pure aggiunta la devastazione del terreno di gioco per colpa del maldestro uso dei trattori spalaneve (vedi foto). Ed è proprio per queste motivazioni che l’Uefa, che si è tappata colpevolmente gli occhi, non avrebbe dovuto rinviare la partita, ma disporre lo 0-3 a tavolino, come regolamento e giurisprudenza insegnano.

Ma, a quanto pare, nel calcio così come in politica, l’Italia conta molto meno di Malta. E questo perché, a parità di motivazioni che hanno portato alla non disputa regolare dell’evento di Champions League, i campioni d’Italia si trovano a dover riprendere una partita sospesa per la negligenza dei padroni di casa, mentre quelli maltesi vinsero e passarono il turno senza sudare. Due pesi e due misure.

Marco Gargini
Twitter: @MarcoGargini

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