Care leavers, confermato il percorso sperimentale a sostegno dei neomaggiorenni

“Coloro che hanno perso gli affetti familiari”. E’ questa la traduzione letterale del termine Care leavers. Si tratta di giovani vissuti in comunità residenziali o in affido eterofamiliare a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. A questi giovani che diventano maggiorenni senza poter vivere con i loro genitori, la Regione dedica dal 2019 un percorso sperimentale di accompagnamento verso l’autonomia, un progetto la cui terza annualità è stata approvata dalla giunta su proposta dell’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli.

Il percorso “Care leavers” prevede una serie di iniziative di sostegno per questi ragazzi e ragazze  per i 3 anni successivi al  compimento del loro diciottesimo anno d’età.
L’obiettivo generale del progetto è quello di accompagnare i neomaggiorenni all’autonomia attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di diventare adulti dal momento in cui escono dal sistema di tutele.

“E’ un progetto sperimentale di grande valenza – commenta Serena Spinelli – perché va a sostenere giovani che, per il loro percorso di vita, hanno una necessità concreta di un accompagnamento verso le responsabilità e le potenzialità che emergono a partire dalla maggiore età, con percorsi di autonomia rispettosi delle loro caratteristiche e aspirazioni, ampliando le opportunità e sviluppando competenze”.

“I primi anni di sperimentazione sono stati positivi – prosegue l’assessora –  questo terzo anno ci incoraggia a ipotizzare ulteriori scenari di crescita del progetto: pensiamo infatti che il progetto vada ampliato progressivamente sul territorio regionale e reso più strutturale, per diventare un riferimento anche per altri giovani che provengano da percorsi di affidamento o di comunità e che si trovino, all’avvento della maggiore età, con maggiori difficoltà a gestire in autonomia le proprie scelte di vita”.

L’iniziativa, promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale per la lotta alla povertà, con il supporto di Istituto degli Innocenti, ha avuto da subito l’adesione della Regione Toscana, e dalla prima edizione del programma ad oggi sono stati coinvolti nella sperimentazione 30 tra ragazzi e ragazze, che si sono incontrati nella Youth conference regionale lo scorso 31 maggio, per conoscersi e confrontarsi: proprio gli aspetti dello scambio, della partecipazione, dell’autonomia e il tema del “metterci te stesso” sono stati al centro delle loro riflessioni.

Il tutor per l’autonomia è la figura individuata per sostenere le finalità e gli obiettivi della sperimentazione nazionale e dei progetti individualizzati. Il tutor si integra nella rete di relazioni del ragazzo e della ragazza, collabora con l’assistente sociale e favorisce la realizzazione delle azioni previste nel progetto individualizzato all’interno del quale sono previste anche misure mirate di sostegno (borse per l’autonomia, reddito di cittadinanza).

Il budget disponibile è di circa 360.000. In questa fase di sperimentazione il progetto coinvolge tre ambiti territoriali: il Comune di Firenze, la Zona Piana di Lucca, la Società della Salute di Grosseto.
Il progetto è iniziato nel 2019. Nella prima annualità sono stati inseriti in sperimentazione ragazzi e ragazze che compivano il diciottesimo anno di età nel 2019 nella seconda quelli che diventavano maggiorenni nel 2020, nella terza quelli che lo diventeranno nel 2021.

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